Buongiorno wordsbookiani!
Come state? Oggi sul blog ho il piacere di ospitare una nuova tappa del blgotour dedicato a La spia e il guaritore di Cristina Azzali edito da SensoInverso Edizioni. Il romanzo di cui vi parliamo in questo tour riprende le vicende raccontate nel primo volume della serie L’eredità della Spada e quindi le avventure del giovane Arthur. Come me in questo tour ci saranno altre blogger che vi presenteranno al meglio il romanzo, potete già trovare on line le tappe di Leggere è… sognare e Amore per i libri e non solo. Oggi tocca a me e da domani troverete, invece, le tappe su On rainy days e Vivere tra le righe.

 

IL LIBRO: LA SPIA E IL GUARITORE

La spia e il guaritore LA SPIA E IL GUARITORE
di Cristina Azzali


Editore: SensoInverso Edizioni • Uscita: 21 settembre 2017 • Formato: Cartaceo
Prezzo: € 22,00 • Pagine: 462 • Link: amazon.it


TRAMA: Una notte di tempesta.
Una corsa contro il tempo.
La vita di un cavaliere appesa a un filo.
L’agguato subito dal giovane Arthur si abbatte come un fulmine improvviso sul gruppo dei viandanti, sconvolgendone dinamiche e piani. La missione incombe, ora impossibile da rimandare. Cedere ai sensi di colpa sarà rischioso, poiché ad attenderli c’è un viaggio avventuroso verso l’assolata Vhalesia; qui, Gwinneth e gli altri dovranno stringere nuove, curiose alleanze, muovendosi con cautela nel dominio di un avversario insidioso e potente. Un gioco fatto di astuzie, sotterfugi e inganni, che potrebbe mutare le sorti dell’intero Continente.

 

Per quanto riguarda la mia tappa oggi ho il piacere di condividere con voi, grazie all’autrice, un estratto del romanzo dove possiamo leggere di un Re Winstan molto malato e dell’apprensione del figlio Yorick.
 

ESTRATTO

Fu quando, dopo una notte penosamente trascorsa a lottare contro una violenta tosse, sul guanciale di seta del sovrano furono trovate delle tracce di sangue, che Wilbur, Wilfred e Yorick Balfour compresero che al padre non sarebbe rimasto molto da vivere.
Nonostante la crescente preoccupazione dei medici e dei figli, Re Wynstan rifiutò di sottoporsi a qualsiasi cura gli venisse proposta, poiché ogni rimedio prevedeva un elemento che nessun reggente avrebbe mai potuto permettersi, nemmeno alla veneranda età di ottantadue anni: il riposo. Nulla pareva capace di farlo ricredere, né gli accessi di tosse che gli squassavano le membra, riducendolo spesso sulle ginocchia, né le notti insonni, quando il dolore lo assaliva con spaventosa ferocia, lasciandolo solo a lottare contro la bestia che sentiva agitarsi nel petto, mordendo e lacerando le sue carni infuocate. Le urla strazianti, le imprecazioni e le preghiere, i gemiti convulsi emessi quando si affannava per trovare un po’ d’aria appartenevano al buio, all’intimità dei suoi appartamenti, non potevano trovare posto nelle vaste e sfarzose sale del suo palazzo, accompagnarlo nell’adempimento dei suoi doveri di re, né, tantomeno, agitarsi nei pensieri e sulle bocche dei suoi sudditi. Tuttavia, malgrado la tenacia con cui le si opponeva, la malattia consumava il suo corpo in maniera lenta ma inesorabile, così come i venti gelidi erodono le cime delle montagne, e finì per abbattere anche il suo spirito.
All’inizio dell’estate, il re si ritrovò confinato nelle sue tetre stanze, prigioniero di un letto intarsiato d’oro, mentre tutti i suoi incarichi venivano rilevati dai tre principi. Wilbur, il primogenito, non aveva esitato a concentrare su di sé i poteri che gli sarebbero appartenuti di diritto soltanto alla morte del genitore, diventando così, almeno ufficiosamente, l’autentico signore di Karmon; Wilfred, il secondogenito, era parso da subito determinato a seguire ogni sua mossa, nel tentativo di assicurarsi il ruolo di consigliere reale che il fratello avrebbe presto avuto l’autorità di conferirgli. Soltanto il minore dei tre figli, Yorick, sembrava maggiormente angustiato per lo stato di salute del sovrano piuttosto che per la futura gestione del regno. Egli trascorreva gran parte delle proprie giornate al capezzale del padre, ascoltando la sua voce farsi sempre più roca e flebile o soltanto il suo respiro irregolare, nelle molte occasioni in cui non trovava la forza per parlare. Mentre i fratelli maggiori decidevano delle sorti di Karmon, le sue mansioni consistevano nel sostenere il capo del padre mentre si dissetava, costringerlo a nutrirsi, controllare e all’occorrenza svuotare il suo pitale, massaggiare le sue secche membra irrigidite dagli spasmi e detergergli il sudore dalla fronte, quando finalmente il dolore concedeva una tregua. Di certo, pensava, nessuno poteva aver mai sudato quanto suo padre, nel gelido clima di quelle terre.

 

E per questa tappa è tutto, non perdetevi la prossima su On rainy days con la recensione del romanzo, e scoprire cosa ne pensa Federica! Vi ricordo, inoltre, che è in corso su Facebook un evento collegato a questo blogtour dove è anche possibile scoprire come essere il fortunato lettore che adotterà una copia cartacea de La spia e il guaritore.
Prima di salutarvi però ditemi un po’, cosa ne pensate di questo estratto?
Ciaoooooo!!
 

Clarissa