Cosa leggete di bello questo fine settimana? Oggi sono di nuovo qui a scrivervi per paralrvi di una serie che non mi annoia mai. Adoro Shadowhunters e ogni volta che posso raccontarvi quanto è bello questo mondo mi ci butto subito. Questa settimana è uscito in libreria la nuova edizione di Shadowhunters. The infernal devices di Cassandra Clare in un unico tomo sempre edito da Mondadori.
Cogliendo l’occasione abbiamo pensato di creare questo blogtour e di parlarvi di questo mondo amato da tantissimo. Con questa mia tappa si giunge al termine del tour quindi non mi perdo in chicchiere inutili e vi lascio direttamente i dettagli del romanzo e parto subito con l’argomneto clou di questo post… le ambientazioni.
IL LIBRO: “SHADOWHUNTERS. THE INFERNAL DEVICES”
LE AMBIENTAZIONI

Partiamo dal principio, l’attività più frenetica si svolge all’interno dell’Istituto, situato in Fleet Street all’interno della chiesa All-Hallows-The-Less distrutta nel1666 dal grande incendio di Londra e appare, nella storia, duecento anni dopo come una chiesa abbandonata all’esterno. Ma come ben sappiamo l’interno è tutto un’altra cosa. Un castello meraviglioso con stanze e palestre su misura per gli Shadowhunters.
Come vi dicevo, non ci focalizziamo solo sull’Istituto perché durante questa serie abbiamo occasione di spostarci un po’ in giro per Londra. Avremo modo di visitare la taverna del Diavolo, la casa dei Lightwood e il ponte Blackfriars. Ma scopriamo meglio cosa accade in questi luoghi…
La taverna del Diavolo è il locale che Will fingeva di frequentare. Un posto che aveva attirato molti mondani e abitanti del mondo dei nascosti e per far si che questi non si incontrasero gli Shadowhunters lo hanno mascherato come l’Istituto. L’hanno reso irriconoscibile ai mondani che una volta passati lì davanti vedevano solo una banca.
La casa dei Lightwood è invece la casa di campagna di Benedict Lightwood dove abbiamo occasione di partecipare ad una festa in maschera organizzata dal proprietario per compiacere Mortmain.
È qui che qualche mese dopo Benedict perde la ragione e completa la fase che lo porterà a diventare un “vermone” demoniaco che attaccherà la servitù e Rupert Blackthorn.
Infine, il ponte Blackfriars è il posto preferito di Jem. Nel quale poteva rilassarsi e apprezzare la solitudine. Decide poi di condividerlo con Tessa per provare a lenire le sue frustrazioni, ma quella notte vengono attaccati, proprio sul ponte, dagli automi mandati da Mortmain. Però è anche la notte in cui Jem capisce di amare Tessa quindi direi che alla fine questo ponte è davvero importante per il nostro Jem.
Questa trilogia è davvero molto dinamica e ricca di azione e la Clare ha creato decisamente delle ambientazioni perfette dove far vivere i suoi personaggi. E voi cosa ne pensate? Se si potesse viaggiare nel tempo un salto nella Londra del 1880 ce lo farei volentieri.
Ciaooooooo!!!