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Buongiorno wordsbookiani!

Quali programmi avete per il fine settimana? Oggi un post chiacchiericcio grazie a Francesca Lizzio che si è prestata a rispondere a un po’ delle mie domande. Vi avevo parlato settimana scorsa del suo romanzo Fiore di cactus edito da Panesi Edizioni e dalla trama volevo proprio approfondire un po’ la conoscenza di questo libro.

Il romanzo
Fiore di cactus
FIORE DI CACTUS
di Francesca Lizzio

Editore: Panesi edizioni
Formato: Cartaceo • Prezzo: € 5,00 • Pagine: p. 190 • Uscita: 20 marzo 2017

TRAMA:
Sara è una ragazza timida, intelligente, con la battuta sempre pronta, eppure nasconde la sua fragilità sotto un’armatura. La vita l’ha resa cinica e amara. Un giorno conosce Andrea, un ragazzo attento e gentile che con smisurata pazienza riesce a farsi spazio nella sua vita. Sarà lui a indurla a rimettere in discussione tutto quello in cui crede. Sara così ripenserà al percorso che l’ha resa la donna che è, si chiederà se riuscirà più a lasciarsi amare, se certe paure potranno essere sconfitte o se invece non ci sarà più nulla da fare. Se una come lei merita una seconda occasione. Perché anche un cactus ha un cuore, ha solo bisogno di qualcuno che creda in lui e non abbia paura delle sue spine.

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Intervista a Francesca Lizzio
Ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con Francesca Lizzio per email e mi è sembrata una ragazza davvero gentile e disponibile. Abbiamo chiacchierato un po’ di Fiore di cactus il suo romanzo e ora vi lascio le domande che ho avuto il piacere di farle…

D: Per prima cosa sarei curiosissima di conoscerti un po’ meglio, Francesca. Ti va di parlaci un po’ di te?
R: Innanzitutto, voglio ringraziarti per lo spazio che mi hai dedicato. Poi, ti avviso: non sono brava a parlare di me.
Sono una ragazza come tante, cerco di trovare la mia strada in quest’Italia incerta.
Amo le parole da quando ne ho memoria. Da due anni scrivo su un blog, Cuore di cactus. È il mio rifugio, un posto dove posso essere libera e grazie al quale ho trovato il coraggio di dar voce alla mia passione. Crearlo è stato un atto di ribellione nei confronti del periodo nero che stavo attraversando e sono felice di averlo fatto perché, fra le altre cose, mi ha permesso di trovare un compromesso con la mia timidezza.

D: Come è nata la tua passione per la scrittura?
R: I libri mi sono sempre piaciuti, anche quando non ero ancora in grado di decifrarli da sola. Una volta imparato, il passo è stato breve: nelle parole c’era la mia uscita d’emergenza, il mio porto sicuro.
Da ragazzina ho sempre tenuto un diario e a scuola, gli insegnanti restavano colpiti dai miei temi. Silenziosa com’ero, stupivano parecchio quei fiumi di parole.
Insomma, mi sento sempre a mio agio con carta e penna.

D: Come è nata l’idea per “Fiore di cactus”?
R: Scrivere un libro è sempre stato il mio sogno nel cassetto, ma lo consideravo fuori dalla mia portata. Eppure un giorno, questo desiderio ha cominciato a farsi strada seriamente dentro di me. Un vortice di parole mi ha investita, inaspettatamente. Non ho dovuto fare altro che prendermene cura, fino all’ultimo punto della storia.

D: ​C’è una frase o una citazione che ti piace particolarmente di “Fiore di cactus”? E come mai è la tua preferita?
R: In ogni frase di questo romanzo c’è il mio cuore, mi è impossibile amarne una più delle altre.

D: Quali sono le tematiche principali del tuo romanzo?
R: Principalmente è un romanzo che parla della difficoltà nel fidarsi ancora dell’amore.
C’è un lui e una lei, ma non solo. Parla di famiglia, di amicizia, di esperienze importanti che possono segnare la vita di una persona. In questo caso di Sara, la protagonista.
Parla di come a volte, veniamo maltrattati al punto che nasce in noi l’ingiusta paura di essere felici o addirittura, la convinzione di non meritare di essere felici.

D: Ci puoi parlare un po’ dei personaggi?
R: Sara è una ragazza che cerca stabilità. Ha deciso di non permettere più a se stessa di star male per amore. Il dolore e la paura l’hanno resa cinica, fornendole l’unico modo che conosce per difendersi: stare alla larga dai sentimenti. O meglio, da chi potrebbe far sbocciare in lei dei sentimenti. Ma è più facile a dirsi che a farsi.
Poi c’è Isabella, la sua migliore amica. È un uragano di positività, il suo angelo custode.
E infine Andrea, il ragazzo che cerca con tanta pazienza di entrare a far parte della sua vita. È molto dolce e… insolito.

D: C’è qualcosa di te nel romanzo?
R: C’è tanto di me. Scriverlo è stato naturale come respirare, ma allo stesso tempo mi ha stravolta.
Conoscere Sara mi ha fatto ricordare quanto è importante cercare la propria felicità, anche se non è facile, anche se spaventa. Perché ne vale la pena, comunque vada.

D: Mi consiglieresti un romanzo? Magari quello che ti ha fatto pensare di iniziare a scrivere?
R: Cime tempestose di Emily Brontë.

Grazie ancora per aver risposto alle mie domande è stato un piacere poterti conoscere meglio e conoscere meglio il tuo romanzo.

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E voi cosa ne dite, siete curiosi di leggere Fiore di cactus?
Ciaoooooooo!