Come state? Oggi vi racconto come è andata la lettura di Freddo come la pietra, secondo volume della serie The dark elements di Jennifer L. Armentrout edita da HarperCollins Italia. Andiamo così avanti con la serie di recensioni di questa settimana ma sopratutto parliamo ancora un po’ di questa favolosa autrice.
IL LIBRO: FREDDO COME LA PIETRA
IL MIO PENSIERO
Dopo il finale sconvolgente del primo capitolo avevo davvero voglia di mettermi a leggere questo secondo volume. Non potevano rimanermi dubbi e volevo a tutti i costi che tutto si risolvesse per il meglio. Così armata di tutta l’ansia possibile mi sono subito messa a leggere il romanzo e dopo pochissime righe mi sono ritrovata immersa nella stessa situazione ormai famigliare di Demoni e Guardiani.
Le prime pagine mi hanno lasciata un po’ così. Non sapevo bene cosa aspettarmi e finché Roth non ha fatto la sua apparizione devo ammettere che ero un po’ triste per come si stava svolgendo la storia.
Ovviamente il suo arrivo mi ha risollevato il morale. Questo personaggio è davvero incredibile e non si può non amarlo. Però in questo romanzo viene messo un pochino più in disparte per lasciare il ruolo di protagonista maschile a Zayne, che se proprio siamo sinceri non mi piace affatto. Non so chi sceglierà Layla alla fine ma di una cosa sono certa… Il mio voto è tutto per Roth senza nessun dubbio.
Purtroppo Zayne non mi ha preso in simpatia fin dal primo volume. Mi è sembrato sempre defilato e anche in queste pagine, dove ha molto più spazio, non è risaltato come speravo e non mi ha fatto certo cambiare idea.
Per quanto riguarda la storia, abbiamo dei notevoli sviluppi. Vengono introdotti nuovi personaggi, come le streghe e l’azione non manca di certo. Layla è cambiata molto, sta crescendo, sta cercando di capire definitivamente chi è di accettarsi per questo ma non ha un attimo di tregue e nel parapiglia della ricerca del Lilin non è facile ritagliarsi un angolino per se stessi.
Per la prima volta dopo tantissimo tempo, però, mi aspettavo decisamente che la storia prendesse una determinata piega. Sono rimasta un po’ delusa di sapere che avevo capito già da metà libro chi era il Lilin e di non aver avuto nessun grosso colpo di scena sul finale. Ma questo devo dire che non ha intaccato molto il piacere della lettura.
Era abbastanza palese chi fosse e mi è sembrato davvero strano che i personaggi non se ne rendessero conto. Mi è venuta davvero voglia di entrare nel romanzo romanzo e gridare un grosso: “Svegliaaaaa!” a tutti.
Nel complesso la lettura è andata decisamente bene e ammetto di essermi già buttata sull’ultimo romanzo perché avevo davvero bisogno di sapere come l’autrice ha deciso di portare a termine questa trilogia, quindi resistete che a breve vi racconto come è andata!
★ ★ ★ ★ ☆
Ciaoooooo!!
Sono dell'idea che questa serie della Armentrout non brilli molto come trama, ma i suoi personaggi riescono a entrarti dentro. Roth, poi… *sbav*
Di tutta la trilogia questo è quello che mi è piaciuto un po meno degli altri, forse appunto perchè era più incentrata su Zayne e io sono sempre stata Team Roth ahahaha
Sono d'accordo con te, dei tre romanzi questo mi è piaciuto meno, proprio perché non amo affatto Zayne. Si, è molto carino e premuroso ma, in primis non è Roth, e poi non mi ha mai convinta più di tanto. Sono curiosa di leggere la tua recensione di Lieve come il respiro 🙂