Nel post di oggi vi racconto come è andata la lettura de Il viandante di Jane Harvey-Berrick edito dalla Delrai Edizioni e primo capitolo di The traveling series. Ve ne ho parlato un pochino ieri nel WWW e, sempre ieri, sono riuscita a organizzare alcuni post per poter essere più presente. Ho alcune recensioni in arretrato, e vorrei recuperarle tutte, ma intanto vediamo come è andata questa lettura. Voi cosa mi raccontate di bello?
IL LIBRO: IL VIANDANTE
IL MIO PENSIERO
Volevo leggere Il viandante da quando ho visto il suo arrivo sugli store online, la copertina unita alla trama mi avevo convinto che fosse un libro che avrei dovuto leggere assolutamente. Ho aspettato parecchio e finalmente con l’arrivo della fiera Tempo di Libri sono riuscita a passare allo stand della Delrai Edizioni e ha comprare in cartaceo questo volume. Ovviamente non mi sono limitata a questo titolo e ho subito preso anche gli altri volumi della serie.
Avevo sentito molto parlare di questo romanzo, c’erano pareri iper positivi e alcuni non proprio superlativi ma le mie aspettative erano abbastanza alte. Mi immaginavo una storia burrascosa e su questo sono stata pienamente accontentata. Ci sono state solo alcune cosucce che mi hanno fatto storcere il naso ma nell’insieme è stata una lettura che mi è piaciuta.
Il viandante si apre con Aimee all’età di dieci anni che, per la prima volta (nel giorno del suo compleanno), va a vedere il circo che si è stabilito nella sua città. Qui incontra Kes, un ragazzino della stessa età che vive e lavora all’interno dello stesso. Da quel primo incontro i due giovani si rivedono ogni anno per quelle tre settimane in cui i tendoni prendono vita nel piazzale del paesino.
I due personaggi sono agli antipodi, Aimee è abituata alla vita sedentaria, stessa casa, stessa routine. Kes al contrario non sta mai fermo e si sposta insieme al circo. Il loro incontro è stata molto carino, mi sono piaciuti i loro scambi di battute nel primo periodo della loro frequentazione. Pian piano che la storia procede e due ragazzi crescono, ovviamente tutto cambia. Iniziano a conoscersi non solo caratterialmente ma fisicamente, il loro rapporto matura e nonostante la lontananza rimangono più uniti che mai.
Sono ben caratterizzati ed è facile apprezzarli fin dalle prime pagine, come coppia funzionano e per la storia sono davvero adatti l’uno all’altro. Capisco che doveva esserci una svolta critica prima o poi ma mi è sembrata un po’ forzata, mi è sembrato impossibile che non riuscissero a comunicare in nessun modo quando prima riuscivano a far funzionare tutto. Ma come dicevo il risvolto critico ci doveva stare e se non fosse stata per la dinamica dei fatti sarei stata super entusiasta.
In compenso ho adorato come la Harvey-Berrick abbia trovato il modo di raccontare la vita tra i tendoni e gli RV. Ha raccolta quella che, anche per me, è la magia davanti al duro lavoro di chi mette in scena spettacoli erranti. È stato bellissimo lasciarsi trasportare tra le pagine di questa storia e conoscere tutti i personaggi che creano “la famiglia nomade”. Ho adorato Zach, è un personaggio degno di nota e sono super curiosa di sapere se e come lo rivedrò nel prossimo volume.
Nel complesso è una lettura che mi ha soddisfatta e incuriosita al punto giusto. Mi aspettavo qualcosa in più ma alla fine mi sono trovata bene tra le pagine de Il viandante e sono pronta per leggere il prossimo volume.
★ ★ ★ ★ ☆
Ciaoooooo!!
Mi trovi d’accordo su tutto, l’unica differenza è che a me non ha incuriosito abbastanza per leggere il secondo. Però vorrei leggere il nomade!
Ah si, anche “Il nomade” devo leggerlo! Sono curiosa di conoscere meglio Tucker ❤