Cosa fate di bello? Come vi anticipavo ieri nello Snooping in library, questo fine settimana ho avuto occasione di dedicarmi un bel po’ alla lettura e ho finito la lettura di Ink di Alice Broadway edito dalla Rizzoli. Un romanzo che mi ha colpito sotto molti punti di vista e di cui non vedevo l’ora di parlarvi. Direi che questo post è l’occasione giusta, quindi pronti per scoprire come è andata?
IL LIBRO: “INK”
IL MIO PENSIERO
Sono rimasta completamente folgorata dalla copertina di Ink. Quando ho saputo della sua uscita qui in Italia sono corsa ad approfondire le notizie che circolavano e non appena arrivato in libreria ho deciso di leggerlo. Come spesso succede non sono riuscita ad iniziarlo subito ma dopo poco tempo mi sono organizzata e buttata tra le pagine. La storia è iniziata un po’ lenta e ho faticato a trovare il mio ritmo. Causa un po’ il blocco del lettore che mi era venuto, un po’ l’inizio che non mi ha convinto l’ho letto molto lentamente.
La trama è molto interessante e viene sviluppata davvero bene, superato l’intoppo iniziale, infatti, il romanzo ha preso a scorrere in maniera rapida e decisa. Ero molto curiosa su come la Broadway si sarebbe districata con tutte le informazioni date all’inizio e sinceramente non mi sarei aspettata questo sviluppo. Quando tutti i segreti stanno per essere svelati la lettura diventa davvero stuzzicante, l’interesse nello scoprire il passato dei Flint tiene alta l’attenzione del lettore.
La protagonista è Leora, una giovane ragazza che si trova ad affrontare la morte del padre in quella che è la società più particolare di cui abbia letto. Ho trovato davvero intrigante l’idea dell’autrice di creare un mondo nel quale le persone vengono tatuate in base alle loro scelte. Un po’ macabro il pensiero di tenere dei volumi fatti di pelle umana come “libro” di ricordi per questa persona. In questa società non è detto che una volta morto sarai ricordato, ma devi risultarne degno. È qui che si sviluppa l’intera storia, in attesa della verifica di “idoneità” del padre di Leora.
Siamo tutti un po’ cattivi. Tutti abbiamo cose nella nostra vita che ci portano vergogna e rimpianti. […] Non siamo fatti solo di bene e male: siamo anche tutto il resto.
Ci sono un sacco di segreti che è difficile tenere nascosti in un mondo dove ogni tua scelta viene marchiata sulla tua pelle. Dove chi non ha marchi è considerato estremamente pericoloso. Ho trovato azzeccato il modo in cui ci viene presentata questa divisione e molto appassionante l’inserimento di storie e racconti su come si è arrivati a questo tipo di società.
Ma i segreti ci sono comunque e sono davvero grossi. È questo, insieme alla dinamica in cui ogni passaggio serve per formare una rete nella quale si sviluppa il personaggio di Leora, che ha reso la lettura molto avvincente. Lo stile della Broadway è molto delicato e ricco di dettagli, aiuta a figurarsi in mente perfettamente quello che stiamo leggendo.
Se non fosse stato per l’inizio incerto, avrei valutato questo libro benissimo. Non è un voto pieno al 100% ma quando la storia ha iniziato a prendermi è stato difficile arrivare alle ultime pagine e dover salutare questo mondo. Spero vivamente che venga tradotto anche il seguito e che mantenga il ritmo e l’acceso interesse che ha creato verso la fine.
★ ★ ★ ★ ☆
Ciaoooooo!!