Come state? Ieri nell’appuntamento con il WWW vi ho anticipato che oggi sarebbe arrivato il post con il mio pensiero su Il grande inverno di Kristin Hannah edito dalla Mondadori. Arrivato martedì nelle nostre librerie sono molto contenta di parlarvene perché è stato il mio primo approccio a questa autrice.
IL LIBRO: “IL GRANDE INVERNO”
IL MIO PENSIERO
Appena avuta l’occasione di leggere questo romanzo mi ci sono catapultata. Ero molto curiosa di approcciarmi a Kristin Hannah di cui avevo sentito parlare davvero bene. Appena iniziata la lettura mi sono accorta che la storia fluiva veloce e pagina dopo pagina si è completamente rapiti dalla storia. È stata una scoperta positiva e ora recupererò sicuramente anche “L’usignolo”.
Come si evince dalla trama, ci troviamo alle prese con una famiglia in precario equilibrio. Ernt Allbright è un uomo profondamente instabile che dopo aver perso l’ennesimo lavoro decide (grazie anche a un vecchio commilitone) di trasferirsi con l’intera famiglia in Alaska per tentare la fortuna. La moglie Cora e la figlia Leni, non entusiaste della decisione, lo seguiranno nella speranza di trovare in questo nuovo Paese la serenità che stanno cercando.
All’inizio sembra che la scelta sia stata quella giusta e integrandosi con la comunità di uomini e donne che vivono sul territorio, sembrano vivere la vita che cercavano. Ma quando l’inverno arriva alle porte e ogni cosa viene sommersa dal buio, la situazione precipita. L’autrice attraverso lo sguardo spaurito della giovane Leni, ci racconta un crescendo di paura, disperazione e rassegnazione. Il tutto coronato sullo sfondo dal grande inverno che invade l’Alalska. Questa ambientazione riesce ad aumentare le sensazioni e le emozioni di madre e figlia.
Ho trovato impressionate come si sviluppi l’intera storia. Il cambiamento di uomo e la sua pazzia. Per quanto inizialmente sembri pieno di buona volontà per cercare di sistemare la situazione, ci si accorge ben presto che continua a ricadere nello stesso schema, fino a trasformarsi nell’ombra di se stesso spaventando moglie e figlia. L’autrice ha creato personaggi davvero realistici e potenti. Ho davvero apprezzato la sua capacità di coinvolgere il lettore.
È una lettura che ha saputo catturarmi, portarmi a perdermi nella vastità dell’Alaska e allo stesso tempo tenermi rinchiusa tra la mure della casa in cui si svolgono le azioni. Lo stile della Hannah, come vi dicevo, è molto scorrevole e grazie alla scelta di utilizzare Leni come voce narrante è anche facile immedesimarsi e comprendere tutto quello che ci circonda. Sicuramente una lettura consigliata!
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Ciaoooooo!!