Come state? Cosa raccontate di bello? Oggi vi racconto come è andata la lettura di Invictus di Ryan Graudin edito dalla Mondadori. Il nuovo romanzo di questa autrice è arrivato qui da noi la scorsa settimana e avrei voluto parlarvene in occasione dell’uscita ma purtroppo con la febbre il pc non l’ho proprio toccato e quindi eccoci qui, con una settimana di ritardo, a parlare di questa piccola meraviglia.
IL LIBRO: “INVICTUS”
IL MIO PENSIERO
Se vi piacciono i viaggi nel tempo Invictus fa proprio al caso vostro. Era da tanto che volevo leggere un altro romanzo con questa tipologia di storia e sono davvero contenta di aver trovato con questo romanzo una storia davvero bella, che mi ha coinvolta sin dalle prime pagine. La scrittura della Graudin sapevo già che era scorrevole e accattivante ma, se dopo aver letto Wolf ero contenta, adesso lo sono ancora di più. Un libro che ti trascina per il tempo con semplicità e azione e ti lascia con il fiato sospeso un sacco di volte. Un punto che gioca maggiormente a suo favore è che è un romanzo a se stante e anche se avrei amato continuarne la lettura e restare con i personaggi, è davvero un ottimo romanzo così com’è.
La storia inizia con un prologo spettacolare dove veniamo introdotti subito ai viaggi nel tempo e al mondo che andremo a conoscere. Prendiamo nota della nascita di Far, il protagonista, e ci rendiamo conto di quanto le condizioni che lo hanno portato alla vita siano particolari anche in un mondo migliaia di anni davanti a noi. Far, infatti, nasce fuori dal tempo mentre sua madre torna da una missione nell’antica Roma.
Non c’è niente di semplice e scontato nella storia di Far. È ostinato e sicuro di quello che vuole dal suo futuro: viaggiare nel tempo per conto dello Stato. Riuscire a rivivere la vita di sua madre e scoprire come mai la sua macchina del tempo non ha più fatto ritorno. Si può dire che sia destinato a un futuro di questo genere, la società che l’autrice crea è basata sull’esplorazione nel tempo e del viaggio interdimensionale. Graudin inventa macchine e tecnologie plausibili per spostare personaggi e per risolvere i conflitti attraverso le epoche, aggiungendo un ulteriore livello di eccitazione all’azione nascente e al climax di questa storia.
Ho amato ogni personaggio, Prya, Imogen, Gram e ovviamente Far, tutti insieme sono il cuore di Invictus. Tutti con un carattere differente ma perfetti quando sono insieme. Fanno funzionare la storia e questa è una delle caratteristiche migliori che si possano trovare per dei personaggi. Ci saranno dei cambiamenti in questo gruppo con l’arrivo di Eliot ma vorrei lasciarvi il piacere di scoprirlo da soli perché merita davvero tantissimo.
Vi rivelo solo che è l’ultima aggiunta, una misteriosa ragazza uscita dal nulla sul Titanic. È molto strana e non è facile fidarsi di lei. La sua identità viene rivelata molto lentamente ed è per questo che non vorrei svelarvi troppo, anche perché pian piano tutti i nodi vengono al pettine. È sicuramente un personaggio interessante che rende questa lettura ancora più misteriosa.
Lo stile dell’autrice è fluido e coinvolge il lettore. È stata molto brava nel descrivere e ideare un mondo straordinario ma “logico”. Un mondo fantastico e bellissimo. Ci sono davvero molti elementi interessanti da scoprire e, come dicevo, è un autoconclusivo quindi è stato davvero bello potersi immergere completamente nella storia. L’unica cosa da fare in queste situazioni è sicuramente una rilettura, perché se già la prima lettura mi è piaciuta così tanto, la seconda non potrà che farmi cogliere tutti i dettagli.
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Ciaoooooo!!